Mi resi conto che non esiste una reale e oggettiva separazione
tra suono e silenzio, ma soltanto tra l'intenzione di ascoltare e quella di non farlo.

-John Cage

domenica 28 aprile 2019

"PARLIAMO DI MUSICA": IL LIBRO DI STEFANO BOLLANI

Un libro semplice e divertente, dove si scopre un lato poco conosciuto di Stefano Bollani... i suoi pensieri, punti di vita sulla musica. Qui metto un piccolo estratto, buona lettura.

Ho un amico che ascolta sempre musica indiana e trova molto noiosa Yesterday dei Beatles. A lui pare proprio che non succeda
nulla, nonostante tutti quegli accordi che vanno tanto in giro per poi tornare a un riferimento di base. Son cose che piacciono all'Orecchio Occidentale, dice lui.
La scala ascendente di Yesterday ci commuove perché le note che salgono ci comunicano una tensione.
La musica e come la democrazia: noi occidentali l'abbiamo raggiunta attraverso diverse fasi, ma non è l'unico sistema di convivenza possibile. Ci sono posti dove la democrazia non c'è perché non è il momento, non ci sono le condizioni, non se ne sente la necessità. E, in ogni caso, oggi mi permetterei di dare per storicamente dimostrato il fatto che la democrazia NON è l'unico dei mondi possibili.

....Come nel linguaggio che usiamo per parlare, anche nella musica è ciò che è avvenuto prima e quello che accadrà dopo a dare il carattere: da solo, un FA, non ha molto senso. Che senso ha? Ecco, ti suono un FA, da solo, così, come se improvvisamente dicessi ARMADIO: che senso ha?
Se invece aggiungessi, CHE STO PER COMPRARE DOMANI...allora la frase comincerebbe ad avere un senso. Se a quel FA aggiungessi altre due note sentirei affiorare una melodia o un accordo: persino una melodia semplicissima può avere già molto senso.