Mi resi conto che non esiste una reale e oggettiva separazione
tra suono e silenzio, ma soltanto tra l'intenzione di ascoltare e quella di non farlo.

-John Cage

domenica 27 gennaio 2019

LA MUSICA E L'INEFFABILE


Questo articolo è tratto da   "LA MUSICA E L'INEFFABILE" 
di Vladimir Jankélévitch una bellissima descrizione della musica, entra subito nel cuore e fa emozionare e allo stesso tempo riflettere ...si ha come la vediamo noi la musica,  ma anche all'aspetto del tempo di come lo si percepisce, una luce importante per l'uomo  ma soprattutto alla stessa Musica arte del tempo che ci accompagna sempre, da quando nasciamo fino a quando lasciamo questo mondo.


......La musica è uno charme: fatta di niente, a niente dovuta, forse persino niente essa stessa - quantomeno per chi si aspetta di trovare qualcosa o di palpare una cosa - come una bolla di sapone iridescente, che brilla tremula qualche istante al sole, scoppia appena la si tocca: non esiste  che nell'assai incerta e fuggevole esaltazione di un minuto propizio.
Inconsistente, quasi inesistente musica! Luogo dei pensieri struggenti e crepuscolari! Attraente ambiguità! Squisito e allusivo miraggio di un istante! Al pari di tutto ciò che è precario, delizioso, irreversibile - una folata di passato respirata fuggevolmente in un profumo, un ricordo della nostra giovinezza trascorsa - la musica fa dell'uomo un essere assurdo e appasionato. 

L'uomo difatti è appassionatamente, infinitamente attaccato a ciò che dura soltanto un secondo o accade una sola volta, 

quasi che il solo fervore del suo diletto possa trattenere e rendere perenne la divina inconsistenza...... 


sabato 5 gennaio 2019

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MUSICAL

In questo articolo vorrei parlare di una forma d'arte bellissima che unisce il teatro, la musica ed il cinema.
Storici e studiosi sono ancora divisi sull’attribuire una data e un luogo alla nascita del genere musical. Per alcuni il primo musical fu "Ballad Opera the Beggar's", opera scritta da John Gay, un nuovo tipo di spettacolo musicale diverso dalle classiche opere liriche, che alternava prosa e canzoni usando brani di tradizione popolare già famosi con nuovi arrangiamenti e nuove liriche scritte in funzione della trama e dei personaggi.
Per altri, invece, il primo spettacolo che diede origine al musical fu l’americano "The Black Crook" del 1866, un fantasy ispirato alla leggenda di Faust scritto da Charles M. Barras con canzoni originali di Thomas Baker e Theodore Kenick (più altri brani già famosi all’epoca di altri autori), che per la prima volta univa recitazione, canto e danza differenziandosi dalle solite operette di stampo europeo anche per l’impatto ritmato e spettacolare che aveva sul pubblico, ammaliato dai molti effetti e trovate sceniche, dalle coreografie ammiccanti di stile sempre meno classico.



Le prime grandi musical comedy ebbero terreno fertile a New York, divenuto il centro teatrale dell’America, il porto dove approdarono per primi gli immigrati ebrei, italiani, svedesi, portando con loro diversi stili, diverse culture e musiche che mescolandosi tra loro e poi con quelle degli afro-americani con i loro gospel e spiritual, daranno origine alla “nuova musica”: il ragtime e il jazz, e con queste a nuovi tipi di danze sempre più energiche e indiavolate. Musiche e danze che saranno subito adottate dal musical.



...suonare e comporre un musical è totalmente diverso dalla formula canzone diciamo "normale", perché l'armonia e la melodia sono incollate alla storia di ciascun personaggio e alla storia stessa del musical. Molto spesso le tonalità utilizzate sono non convenzionali, con più cambi di nello stesso brano, si sfrutta molto di più le caratteristiche dei singoli strumenti per avvicinarsi al messaggio del brano e alla sua connotazione emotiva. 
La mia esperienza nei musical è stata bellissima, mi ha insegnato tantissimo in ambito teorico e tecnico ma soprattutto di ascolto, un ascolto nuovo più intrinseco nell'esecuzione del brano e dei singoli strumenti. Generalmente la band sta nascosta e si è circondati da un mixer cuffie due tipi di spartiti e tanto altro ci si parla da microfoni, anche se non sei al centro del palco ti senti parte integrante e a volte fruitore di questo bellissimo spettacolo che è il musical.




Ecco la mia lista dei musical teatrali più belli di sempre




1) JESUS CHRIST SUPERSTAR

Nella mia classifica dei 10 musical più belli, il primo posto spetta ad un’opera, definita, a tutti gli effetti, rock. Jesus Christ Superstar racconta in musica l’ultima settimana di vita di Cristo dal punto di vista (anomalo), per alcuni blasfemo, di Giuda.


2) THE ROCKY HORROR SHOW

Film musicale del 1975 diretto da Jim Sharman, è tratto dallo spettacolo teatrale ‘The Rocky Horror Show’ del 1973 di Richard O’Brien, definito il musical dello scandalo e della libertà sessuale – il protagonista è uno scienziato transessuale interpretato da uno straordinario Tim Curry – divenne famoso anche come ‘cult di mezzanotte’, proprio per gli argomenti gotici ed eroticamente liberatori di cui trattava.



3) CATS

Cats è uno dei più grandi successi teatrali di tutti i tempi, per longevità, spettatori ed incassi. Composto nel 1981 da Andrew Lloyd Weber, è ispirato alle poesie sui gatti che Thomas Stearn Eliot aveva dedicato ai nipotini. L’opera deve il suo successo anche alla struggente ‘Memory, scritta da Trevor Nunn, ispiratosi alla poesia di Eliot Rapsodia su una notte di vento, è diventato un classico tra i brani tratti dai musical teatrali.



4) GREASE

Uno dei musical più famosi in assoluto, è diventato un cult grazie alla versione cinematografica realizzata nel 1978 e diretta da Randal Kreiser, con protagonisti John travolta e Olivia Newton John. Debuttò in scena nel 1971 a Chicago, il film ne consolidò la fama riprendendone numeri musicali, battute e scherzi.



5) LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI

Il musical, composto nel 1982 da Alan Menken e basato sull’omonimo film del 1960, debuttò a Broadway solo molti anni dopo, nel 2003, mentre ne venne fatta una trasposizione cinematografica nel 1986 per la regia di Frank Oz. Un successo planetario che valse al film due candidature agli Oscar: miglior canzone originale con ‘Mean Green Mother from Outer Space’ e miglior effetti speciali. La storia, ambientata a New York, racconta le vicende di Seymour Krelborn, un giovane e timido fioraio alle prese con una misteriosa piantina ghiotta di sangue, che prenderà a crescere a dismisura.



6) HAIR

Emblema musicale della rivoluzione hippie, Hair è un musical rock che rappresenta il risultato più felice della controcultura americana degli anni ’60. Dopo il debutto a Broadway nel 1968, l’opera di James Rado e Jerome Ragni conobbe una fortunatissima riduzione cinematografica firmata da Milos Forman, che confermò il successo del musical, non solo come opposizione pacifista alla guerra del Vietnam, ma come straordinario mix di musica e danza.



7) SINGING IN THE RAIN

Con il grandissimo Gene Kelly. Probabilmente il più bel musical della storia del cinema. Grandi numeri musicali, le incredibili gambe di Cyd Charisse, l'abilità acrobatica di Gene Kelly e la comicità di Donald O'Connor.



8) CABARET

Interpretato dalla bravissima Liza Minelli. Nella Berlino del 1931, Sally Bowles canta in un cabaret e arrotonda il suo stipendio intrattenendo facoltosi signori; è innamorata di Brian che però non può darle la sicurezza che lei, vivendo alla giornata, desidera. Vincitore di 8 premi Oscar. 

9) WICKED


Un musical che si è guadagnato un posto fisso a partire dal 2003 scritto da Stephen Schwartz e diretto da Joe Mantello. Ispirato al romanzo Wicked: the Life and Times of the Wicked Witch of the Wes di Gregory Maguire, narra (e canta) la difficile amicizia tra Elphaba, che diventerà la Malvagia Strega dell’Ovest, e Galinda, la Strega Buona del Nord. La trama inoltre si intreccia con le vicende del Mago di Oz.


10) MARY POPPINS


Cinque premi Oscar, diciassette minuti di attori più disegni animati e un grande cast di attori e ballerini. Passano gli anni ma la storia della magica governante conserva e rimane irresistibile.